Uomo non esce di casa da 55 anni perché soffre di ginofobia, ecco cos’è

Scopriamo cos’è la ginofobia e vediamo la storia di Callitxe Nzamwita, l’uomo che non esce di casa da 55 anni per paura delle donne

Un uomo di 71 anni, Callitxe Nzamwita, ha trascorso 55 anni barricato in casa, evitando contatti con donne e costruendo un alto muro attorno alla sua proprietà per isolarsi completamente. La sua intensa ansia nei confronti dell’altro sesso lo ha portato a evitare rapporti sessuali e a non uscire mai di casa durante tutto questo periodo. Questa condizione si chiama ginofobia. Scopriamo qualcosa in più a proposito.

Ginofobia, la paura irrazionale delle donne, cause, sintomi e possibili trattamenti

Nonostante viva in solitudine e abbia timore delle donne, Callixte ha ricevuto sostegno proprio da loro nel villaggio, dove la sua storia è ben conosciuta. Le abitanti del luogo non hanno mai mostrato alcun problema, cercando sempre di aiutarlo nel miglior modo possibile.

Le donne del villaggio si occupano di Callixte, fornendogli cibo e assicurandosi del suo benessere. In un’intervista a un giornale locale, l’uomo ha dichiarato: “Il motivo per cui mi sono isolato qui e ho costruito una recinzione intorno alla mia casa è perché desidero garantire che le donne non si avvicinino a me“.

Date le circostanze, è plausibile che Callixte possa soffrire di una condizione specifica nota come ginofobia, una paura irrazionale del sesso femminile che ha reso la sua vita notevolmente complicata.

Concetto di ginofobia
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Ma che cos’è la ginofobia? Con il termine “ginofobia” si fa riferimento alla paura delle donne. Gli studiosi collocano le origini di questa fobia nel Medioevo, associandola alla paura degli uomini di subire castrazioni e umiliazioni da parte delle donne. L’atto di castrazione assume un significato simbolico, rappresentando la perdita della mascolinità o dell’identità maschile. Attualmente, la fobia non è più legata all’evirazione, ma riflette la paura dell’uomo di apparire debole o non abbastanza virile. Questa condizione è classificata come un tipo di disturbo mentale.

La misoginia, invece, denota l’odio e la repulsione, anche a livello sessuale, di un individuo maschile nei confronti delle donne. È un’altra espressione che trae origine dalla paura maschile di subire umiliazioni da parte delle donne. Al contrario, la misandria indica un’aversione nei confronti degli uomini.

È importante notare che la ginofobia non è un tratto peculiare esclusivamente degli uomini, ma può coinvolgere anche le donne.

Quali sono i sintomi? I sintomi caratteristici della ginofobia possono variare in intensità. Nei casi più lievi:

– La paura emerge quando l’individuo pensa a una relazione intima con una donna o sta per iniziare un rapporto sessuale, talvolta impedendo di consumare l’atto.

Nei casi più gravi:

– La paura, l’ansia e il panico si manifestano quando il paziente riflette sulle donne, rendendo difficile anche una semplice conversazione.

– Pur essendo consapevole che la paura è ingiustificata ed esagerata, il paziente non riesce a controllarla.

– L’ansia e il panico aumentano quando una donna si avvicina fisicamente al paziente.

– Il paziente evita volontariamente le donne e le situazioni che coinvolgono contatti con esse.

– Si osservano difficoltà nell’esecuzione delle attività quotidiane, specialmente sul fronte lavorativo.

I sintomi fisici possono includere:

– Oppressione al petto.

– Aumento del battito cardiaco.

– Eccessiva sudorazione.

– Difficoltà respiratorie.

– Dolori di stomaco.

– Debolezza alle gambe.

– Vertigini.

– Attacchi di panico.

Nei bambini o in situazioni di abuso, la ginofobia può manifestarsi attraverso capricci e pianti intensi. I bambini tendono a aggrapparsi al padre, rifiutandosi di allontanarsi o avvicinarsi a una donna.

La ginofobia è catalogata come una fobia specifica, caratterizzata da una paura estrema e irrazionale nei confronti di qualcosa di ben definito, in questo caso, le donne. Pur essendo una fobia relativamente rara, non presenta pericoli immediati, ma il principale comportamento di chi ne soffre è l’evitamento.

Quando la ginofobia è severa e persistente, può influire significativamente sulla qualità della vita sociale, sulla capacità di mantenere un lavoro e di proseguire nell’istruzione, specialmente se si manifesta in giovane età.

Questa fobia è specifica poiché coinvolge una paura estrema e irrazionale di qualcosa, nel caso specifico delle donne, che nella maggior parte dei casi non rappresenta una minaccia diretta ma può comunque generare ansia e comportamenti di evitamento. Come altre fobie specifiche, la ginofobia è cronica e può avere impatti notevoli sulla vita quotidiana, sociale e lavorativa.

Le cause della ginofobia, come identificate negli studi clinici, possono risalire a:

– Precedenti esperienze negative con le donne.

– Molestie sessuali.

– Abusi mentali o psicologici.

– Aggressioni fisiche o stupri.

Inoltre, fattori genetici, l’educazione ricevuta dai genitori e l’ambiente sociale contribuiscono alla formazione della ginofobia. La predisposizione a sviluppare questa fobia non è uniforme per tutti. Gli individui con maggiore propensione includono ragazzi di età inferiore ai 10 anni, familiari di persone affette da fobie o disturbi d’ansia, individui particolarmente sensibili o eccessivamente timidi verso le donne, e coloro che hanno avuto esperienze negative o sentito racconti negativi riguardo alle interazioni sessuali con donne.

Ma è necessario rivolgersi a un medico? La ginofobia può presentarsi come un singolare tratto della personalità e una fobia estremamente rara. Tuttavia, i dati indicano un aumento, attribuibile all’isolamento causato dal Covid-19 e, precedentemente, alla diffusa presenza dei social network, che ha notevolmente inciso sulla sicurezza dei giovani esponendoli costantemente a modelli ideali proposti online.

È cruciale non sottovalutare i primi segnali di ginofobia, poiché può trasformarsi in un ostacolo significativo nella vita quotidiana. È consigliabile consultare uno specialista medico quando la ginofobia genera ansia e impatta negativamente sul rendimento scolastico o lavorativo, oltre a compromettere la vita sociale e la capacità di relazionarsi.

Nei bambini, i casi sospetti di ginofobia richiedono un intervento tempestivo. Sebbene alcuni bambini possano superare le loro paure, la ginofobia, data la sua potenziale influenza sullo sviluppo cognitivo e sull’integrazione sociale, deve essere trattata precocemente da uno specialista medico.

Le linee guida per il trattamento della ginofobia prevedono una serie di incontri psicoterapici con l’ausilio della Talk Therapy. Il paziente, attraverso la terapia cognitivo-comportamentale e l’esposizione graduale, viene assistito nel superare le proprie paure.

All’inizio delle sedute, l’utilizzo dei farmaci è consigliato per stabilizzare i sintomi ansiosi e rendere più efficaci le terapie adottate dal medico specialista. La terapia di esposizione è focalizzata sull’affrontare l’evitamento, comportamento di difesa che porta all’isolamento progressivo.

La terapia dell’esposizione nella ginofobia prevede che il terapeuta esponga gradualmente e ripetutamente il paziente ad oggetti e situazioni legate alle donne in modo naturale, evitando il disagio o l’ansia. Verso la conclusione del trattamento, è prevista l’esposizione del paziente a una o più donne reali con interazione.

Le esposizioni graduali aiutano ad affrontare i pensieri, i sentimenti e le sensazioni associate alla paura delle donne. Un esempio di piano di trattamento espositivo per casi più severi include:

  • primo step: visione di foto di donne;
  • secondo step: ascolto di registrazioni vocali di donne;
  • terzo step: visione di filmati;
  • quarto step: incontro di una donna reale in uno spazio neutro;
  • quinto step: colloquio con una donna in uno spazio neutro, ad esempio all’aperto.

La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) emerge come il trattamento principale, aiutando il paziente a distinguere i pensieri disfunzionali da quelli funzionali, facilitando la gestione delle situazioni ansiose. La ricerca ha dimostrato che la terapia cognitivo-comportamentale ha un alto tasso di successo.

Sebbene la psicoterapia sia preferita, in alcuni casi possono essere utili farmaci per ridurre i sintomi ansiosi associati alla ginofobia. Tuttavia, l’uso di tali farmaci dovrebbe essere limitato all’inizio del trattamento per accelerare la guarigione.

I farmaci inclusi nel trattamento comprendono beta-bloccanti per controllare gli effetti dell’adrenalina e sedativi come le benzodiazepine, che devono essere utilizzati con cautela a causa del rischio di dipendenza e severi effetti collaterali.

La ginofobia può generare un impatto significativo sulla qualità della vita, portando a complicazioni come isolamento sociale, disturbi dell’umore, abuso di sostanze e persino pensieri o tentativi di suicidio. Chiedere aiuto è fondamentale, e contattare un medico specialista, soprattutto se si rilevano tali sintomi nei propri figli, diventa ancora più cruciale. Un trattamento tempestivo e adeguato può notevolmente ridurre l’ansia e favorire un processo di guarigione più efficace.

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