Perché si dice “anno bisesto anno funesto”?

Il 2024, essendo un anno bisestile, si colloca all’interno di una superstizione diffusa che lo associa a periodi nefasti e calamitosi. Sono gli antichi detti e modi dire che alimentano questa leggenda: “Anno bisesto anno funesto” si dice, o ancora “Se l’anno è bisestile riempi il sacco e il barile”. Tuttavia, per comprendere appieno l’origine e il significato di questa credenza, è necessario esaminare le radici storiche e culturali che risalgono a epoche antiche.

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2024 | Pixabay @BoliviaInteligente – socialboost.it

Da dove deriva questa superstizione

Le origini della superstizione degli anni bisestili affondano nelle antiche pratiche di calendario, quando le civiltà del passato si trovavano di fronte alla sfida di allineare il tempo astronomico con quello civile. Molti calendari antichi, come il calendario giuliano introdotto nel 45 a.C., avevano già l’abitudine di aggiungere giorni o mesi per compensare la discrepanza tra il calendario e l’anno solare. Questo concetto era particolarmente evidente nell’antica Roma, dove il giorno extra veniva inserito dopo il 24 febbraio, diventando noto come “bis sextus dies”, da cui deriva l’aggettivo “bisestile”.

Il calendario gregoriano, utilizzato in quasi tutto il mondo, estende il mese di febbraio aggiungendo un giorno negli anni bisestili con il 29 febbraio. Quest’aggiunta è essenziale poiché il calendario gregoriano è solare, basato sulla rotazione della Terra intorno al Sole. Dal momento che un anno solare non è esattamente di 365 giorni, ma di 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 48 secondi, è necessario inserire periodicamente un giorno extra per allineare il calendario con il ciclo terrestre. Secondo il calendario gregoriano, ogni anno divisibile per quattro è bisestile, tranne gli anni secolari non divisibili per 400 (come 1800, 1900, ecc.), mentre sono bisestili quelli divisibili per 400 (come il 2000, il 2400, ecc.).

La pratica di considerare gli anni bisestili come periodi speciali e magici era radicata nelle credenze delle antiche civiltà. Tuttavia, con il passare del tempo, questa percezione si trasformò in una superstizione diffusa che associava gli anni bisestili a eventi sfortunati e catastrofici. In particolare, nell’antica Roma, il mese di febbraio era associato ai riti funebri dei Parentalia, una celebrazione dedicata ai morti che durava nove giorni, culminando nell’evento noto come Feralia, durante il quale si portavano doni sulle tombe. Questo contesto culturale contribuì alla percezione negativa del mese di febbraio e degli anni bisestili.

L’anno bisestile nel mondo

Con il diffondersi del Cristianesimo in Europa, la superstizione degli anni bisestili si diffuse ulteriormente, diventando parte integrante della cultura popolare. Tuttavia, non tutte le culture condividevano questa credenza: in Cina, ad esempio, gli anni bisestili sono considerati fortunati, mentre in Irlanda il 29 febbraio è visto come un giorno propizio per le proposte di matrimonio.

Una superstizione, ovviamente, ma negli anni bisestili purtroppo sono effettivamente avvenute grandi tragedie nel corso della storia. Tra le più recenti ricordiamo il terremoto di Messina nel 1908, e quello altrettanto disastroso dell’Irpinia nel 1980 solo per rimanere in Italia. Nel nestro del mondo sono ancora devastanti le conseguenze del terremoto di Haiti nel 2010, ma anche lo tsunami dell’Oceano indiano nel 2004, o la pandemia del COVID-19 nel 2020. Tuttavia, a contrastare questa tesi,, si nota come catastrofi altrettanto gravi siano avvenute in anni non bisestili: Prima guerra mondiale (1914), pandemia di spagnola (1918), Seconda guerra mondiale (1939).

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