Festa del papà, quali sono le sue origini?

In Italia, la festa del papà cade il 19 marzo perché, secondo la credenza, è il giorno in cui morì San Giuseppe, padre putativo di Gesù

La Festa del papà è celebrata in diverse parti del mondo, ma è il 19 marzo solo nei Paesi a tradizione cattolica come Italia, Spagna e Portogallo. Il 19 marzo, secondo la credenza, è la data della morte di san Giuseppepadre adottivo di Gesù. Scopriamo qui la storia, i dolci tipici della festa del papà e qualche curiosità dal globo.

La Festa del papà, le curiosità

Forse non tutti sanno che la festa del papà viene sì celebrata in quasi tutto il mondo, ma ogni Paese la declina in base alla sua storia e alle sue tradizioni. Per questo non esiste un’unica data condivisa in cui viene festeggiata.

Come detto precedentemente, in Italia la festa del papà cade il 19 marzo perché, secondo la credenza, è il giorno in cui morì san Giuseppe, padre putativo di Gesù.

La festa del papà nelle diverse parti del mondo
La festa del papà nelle diverse parti del mondo – Pexels @Josh Willink – Socialboost.it

Il suo culto era già praticato nell’Alto Medioevo, ma nel Trecento si cominciò a osservare la sua festa il 19 marzo anche in Occidente: fu infatti papa Sisto IV a inserire la festività nel calendario romano nel 1479. 

Mentre nel 1871, considerando San Giuseppe una figura paterna positiva – incarna infatti la figura di papà buono, modello di vigilanza e provvidenza -, la Chiesa Cattolica lo proclamò protettore dei padri di famiglia e patrono della Chiesa Universale.

Per questo motivo, nei Paesi di fede cattolica, la festa del papà è il 19 marzo: lo stesso succede infatti in Andorra, Belgio, Bolivia, Croazia, Honduras, Italia, Liechtenstein, Mozambico, Portogallo, Spagna e Svizzera.

La festa del 19 marzo è caratterizzata inoltre da due tipiche manifestazioni, che si ritrovano un po’ in tutte le regioni d’Italia: i falò e le zeppole. Poiché la celebrazione di San Giuseppe coincide con la fine dell’inverno, si è sovrapposta ai riti di purificazione agraria, effettuati nel passato pagano.

In quest’occasione, infatti, si bruciano i residui del raccolto sui campi, ed enormi cataste di legna vengono accese ai margini delle piazze. Quando il fuoco sta per spegnersi, alcuni lo scavalcano con grandi salti, e le vecchiette, mentre filano, intonano inni per San Giuseppe.

Questi riti sono accompagnati dalla preparazione delle zeppole, le famose frittelle, che pur variando nella ricetta da regione a regione, sono il piatto tipico di questa festa.

Se ci si domanda quale delle due terminologie, tra papà o babbo, si è diffusa prima in Italia, la risposta si potrà trovare nella Divina Commedia: la parola babbo è già presente nel 33esimo Canto dell’Inferno di Dante, quando il sommo poeta tenta di descrivere il fondo dell’universo.

La presenza del termine nella Divina Commedia ci assicura la sua ampia diffusione nell’Italiano volgare almeno dal 1300, mentre per trovare testimonianza scritta della locuzione “papà” bisogna aspettare duecento anni, nei ragionamenti cinquecenteschi dell’autore toscano Pietro Aretino.

Inoltre, anche per quanto riguarda la lessicografia ufficiale, “babbo”è presente nel “Vocabolario degli Accademici della Crusca” dalla prima alla quarta edizione, mentre “papà” vi sarà inserito solo nel tardo Ottocento.

Le cose note sulla vita di san Giuseppe ci arrivano soprattutto dai Vangeli di Matteo e di Luca, che si soffermano più degli altri due sull’infanzia di Gesù. L’istituzione dell’altra festa cattolica a lui dedicata, san Giuseppe Artigiano – il primo maggio – è solo del 1955, in risposta alla festa dei lavoratori che aveva origini sindacali e socialiste.

Diversa la storia per gli Stati Uniti: qui la festa del papà è legata all’iniziativa di una giovane donna, Sonora Smart Dood che, mentre ascoltava un sermone in chiesa, nel giorno della festa della mamma, le venne l’idea di una giornata simile dedicata ai padri.

Così avvenne: il 19 giugno 1910 fu festeggiato il primo Father’s Day. Perché proprio questa data? Semplice, era il compleanno del padre della Dood, il quale, dopo la morte della moglie, si trovò a crescere i figli da solo.

Fu il Presidente Lyndon B.Johnson, nel 1966, a proclamare la festa del papà festa nazionale, da festeggiare ogni terza domenica di giugno.

In Francia, Olanda, nei paesi anglosassoni, in Ungheria e Perù, la Festa del papà si celebra invece la terza domenica di giugno. Come in Italia, è tradizione che i figli facciano un piccolo regalo al genitore: un dolce, i cioccolatini, un pensierino o un biglietto d’auguri.

Alcuni Paesi dell’Asia, come Giappone, India, Malesia e Singapore, condividono l’abitudine del mondo anglosassone di festeggiare la terza domenica di giugno.

In Germania, la festa del papà coincide con il giorno dell’Ascensione (40 giorni dopo Pasqua) e ha un nome (e un modo di festeggiare) piuttosto particolare. Si chiama Männertag o Herrentag, che significa “giorno degli uomini”, una ricorrenza che si celebra con un tour nei pub o birrerie, gite in bici allietate da bevande alcoliche. Questa particolare tradizione sembra risalire all’Ottocento.

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