Blue Monday: le curiosità sul giorno più triste dell’anno

Tra mito e marketing, il ‘giorno più triste dell’anno’ continua a sfidare la realtà: curiosità, citazioni e film 

Oggi è il Blue Monday, quel lunedì di gennaio spesso designato come il giorno più triste dell’anno. Secondo la teoria, dovremmo trovarci all’apice dello sconforto a causa della fine delle vacanze natalizie, delle lontane vacanze di Pasqua, dell’assenza delle mezze stagioni e dell’inevitabile declino dei propositi di inizio anno dopo soli venti giorni. Ma c’è qualcosa di più dietro a questa sensazione di tristezza collettiva?

Blue Monday, tristezza
Blue Monday, tristezza – socialboost.it

Blue Monday: da dove nasce

L’intera idea del Blue Monday è stata confezionata in una formula matematica nel 2005 da Cliff Arnall. Tuttavia, come hanno sottolineato accademici e addirittura il Guardian, la formula manca di senso matematico, utilizzando unità di misura eterogenee e praticamente impraticabili, come il “livello motivazionale”. Inoltre, le condizioni meteorologiche cui si riferisce sono applicabili solo all’emisfero settentrionale.
Nello specifico, questa la formula: C(P+B) N+D, nella quale C sta per “temperatura media”, P sta per “i giorni dall’ultima paga”, B sta per “i giorni fino al prossimo festivo”, N sta per “il numero di notti passate a casa nel mese” e D sta per “il numero di ore diurne medie”.

Blue Monday, l’operazione di marketing

In realtà il Blue Monday è una vera e propria bufala, priva di qualsiasi fondamento scientifico e originata da una campagna pubblicitaria orchestrata da Sky Travel nel lontano 2005. La cosiddetta equazione matematica, attribuita al professor Arnall dell’Università di Cardiff, si è rivelata essere una libera interpretazione, al punto che persino l’università ha deciso di prendere le distanze da tale pseudoscienza.

Nonostante la mancanza di basi scientifiche, la storia del Blue Monday continua a ripetersi annualmente, alimentando la narrazione di un giorno particolarmente triste senza alcuna validità empirica. Oltre alle diverse versioni della formula proposte nel corso degli anni, resta ambigua anche la mancanza di specifiche sulle unità di misura utilizzate per stabilire i parametri, gettando ulteriori ombre sulla credibilità di questa teoria.

Ma le rivelazioni non finiscono qui: Cliff Arnall stesso, qualche anno dopo, ha ammesso di essere stato pagato da un’agenzia per apporre la sua firma su uno studio preconfezionato, un lavoro completamente privo di validità scientifica. La stessa dinamica si è ripetuta anche nel caso del “giorno più felice dell’anno”, in cui Arnall è stato compensato dall’azienda di gelati Wall’s.

Insomma, tutto sembra ricondursi a una strategia di marketing pubblicitario ben orchestrata. Nel caso del presunto giorno più triste, Sky Travel proponeva la soluzione con una vacanza rigenerante, mentre nel caso del “giorno più felice”, Wall’s suggeriva di festeggiare con un delizioso gelato. Questi dettagli svelano un ulteriore livello di manipolazione dietro il Blue Monday, evidenziando come il concetto di malinconia collettiva possa essere stato creato e perpetuato a fini commerciali piuttosto che come una riflessione accurata sulla nostra condizione emotiva.

Blue Monday, alcune citazioni

Alcuni personaggi famosi hanno rilasciato nel tempo dichiarazioni su questo giorno, il Blue Monday, che sono diventate vere e proprie citazioni utili per descriverlo. Eccone tre:

  • “Il Blue Monday è una giornata come un’altra. La tristezza fa parte della vita, ma non dobbiamo lasciarla prendere il sopravvento.” – Laura Dern
  • “Le persone vedono il Blue Monday come una forza esterna, ma la vera tristezza viene dall’interno.” – Richard Bandler
  • “Il Blue Monday è una teoria che può essere vista come una buona notizia: ogni giorno ha la possibilità di essere migliore di quanto non lo sia stato il giorno prima.” – Charles F. Glassman.

Cinque film per affrontare il Blue Monday

Per celebrare questo anniversario ‘farlocco’, ecco cinque titoli disponibili su tutte le piattaforme che, in modo inconsueto, potrebbero fornire un po’ di conforto, mostrando che, a confronto ai protagonisti di questi film, forse le nostre sfide non sono così insormontabili.

“I segreti di Brokeback Mountain” (Ang Lee, 2005)

I cowboy Ennis Del Mar e Jack Twist si incontrano nel Wyoming del 1963, dando vita a una relazione intensa che attraversa decenni. Un film che sfida le convenzioni sociali e il pregiudizio, con interpretazioni indimenticabili di Heath Ledger e Jake Gyllenhaal. Disponibile su Paramount+.

“Umberto D.” (Vittorio De Sica, 1952)

Il capolavoro neorealista di De Sica segue la struggente storia di Umberto Domenico Ferrari, un anziano che cerca disperatamente di mantenere la sua camera a Roma. Un ritratto crudo della povertà e dell’isolamento. Su Infinity.

“Blue Valentine” (Derek Cianfrance, 2010)

Un viaggio emotivo attraverso la vita di una coppia, dal primo incontro all’ultimo giorno della loro relazione. Michelle Williams e Ryan Gosling offrono interpretazioni intense in un dramma crudo sulla fragilità delle relazioni. Su Prime Video.

“Il sapore della ciliegia” (Abbas Kiarostami, 1997)

Un uomo cerca qualcuno disposto a seppellirlo dopo il suo suicidio, in un viaggio attraverso la periferia di Teheran. Un film austero e contemplativo che affronta temi profondi. Su MUBI.

“Storia di un matrimonio” (Noah Baumbach, 2019)

Un divorzio a distanza, interpretato magistralmente da Adam Driver e Scarlett Johansson, racconta la complessità delle relazioni e dei cambiamenti nella vita di coppia. Un film toccante e straordinariamente realistico. Su Netflix.

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