Bar di Como fa pagare due euro in più per aver tagliato un toast a metà, il titolare: “Abbiamo usato tovaglioli e piattini in più”

Un toast a Como sta facendo discutere: il titolare di un locale del capoluogo lariano ha chiesto due euro in più per aver tagliato a metà il panino. Apriti o cielo.

Si trova a Como il toast della discordia. Sta facendo parecchio discutere quanto accaduto in un bar del capoluogo lariano. Secondo quanto raccontato su Tripadvisor da un avventore, il titolare del locale avrebbe fatto pagare un sovrapprezzo al cliente per aver tagliato a metà un toast. Due euro in più, presenti sullo scontrino, che hanno sollevato un polverone. La verità, come spesso accade in questi casi, sta nel mezzo. Vediamo, allora, nel dettaglio ciò che è accaduto e le versioni delle due parti coinvolte.

Il toast dimezzato e la polemica

A raccontare per primo la storia è stato il quotidiano comasco La Provincia. Il cliente di un bar di Gera Lario, piccolo paese non distante da Como, affacciato sul lago, ha raccontato tutto su Tripadvisor. Stava passeggiando, quando ha deciso di fermarsi per una sosta in un bar. Ha ordinato un toast vegetariano con patatine, una Coca Cola, mezzo litro di acqua gassata e infine un caffè. In totale 15,70 euro. Nulla di particolare, non fosse che un dettaglio sullo scontrino ha attirato la sua attenzione. Il documento di vendita riportava un sovrapprezzo di due euro per “Diviso a metà”. Il cliente aveva, infatti, chiesto che il toast fosse tagliato in due.

Toast vegetariano tagliato a metà
Immagine | Unsplash @Eiliv Aceron – Socialboost.it

Prendi un toast, chiedi di tagliarlo a metà per darne un angolo alla tua compagna e, magia, il programma già prevede la voce “Diviso a metà” al costo di 2 euro – si legge nella recensione che ha poi lasciato –. Ebbene sì, nel Comasco succede anche questo. Non mi era mai successo nel mondo che ho visitato“. In aggiunta, una pallina su cinque come giudizio al locale.

Il punto di vista del titolare

La notizia ha fatto in fretta il giro di tutto il Paese, con relative polemiche e commenti indignati. Di contro, però, anche il titolare ha fornito una sua versione dei fatti. Secondo il proprietario del locale comasco, la richiesta dell’avventore avrebbe comportato per lui una serie di costi maggiori di cui è impossibile non tenere conto. Dividere un toast, ha spiegato l’uomo a Dissapore, non significa soltanto tagliarlo a metà. Significa anche utilizzare due piattini, più tovaglioli. Non solo: trattandosi di un toast alto e molto farcito, per tagliarlo a metà sono servite alcune accortezze e, in aggiunta, trattandosi di una porzione per due, il ristoratore ha scelto di aggiungere qualche patatina in più rispetto al solito.

Insomma, agli occhi del titolare l’aumento è senza dubbio giustificato. E, inoltre, a suo ulteriore supporto, c’è un altro aspetto. Non si tratta di un’iniziativa presa così, d’impeto, ma di un’abitudine. A confermalo è proprio lo scontrino, dove è presente una voce specifica, ma non solo. Anche il titolare ha spiegato come la presenza di un sovrapprezzo per questo tipo di richieste è indicata all’interno del menu. “È vero che il cliente ha sempre ragione, ma è altrettanto vero che le richieste supplementari hanno un costo“, ha concluso l’uomo.

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