Tavola pitagorica, i consigli per spiegare le tabelline ai bambini

Vi suggeriamo alcune strategie utili per aiutare i più piccoli a imparare a fare le moltiplicazioni in modo divertente

Per molti bambini le tabelline rappresentano il primo vero ostacolo da superare nel proprio percorso scolastico. Non sono sempre immeditate da capire o memorizzare e talvolta anche i genitori incontrano qualche difficoltà a spiegarle in modo semplice e chiaro. Esistono però alcune strategie che si possono mettere in atto per trasformare l’apprendimento della tavola pitagorica in un gioco divertente e istruttivo. Scopriamone alcune.

Memorizzare le tabelline con le filastrocche

Da sempre recitare le filastrocche rappresenta un modo semplice e divertente per aiutare a memorizzare dei concetti complessi. Funziona anche con le tabelline, basta trovare delle rime efficaci, magari legate a qualche sfera alla quale il bambino è interessato (per esempio gli animali o i cartoni animati). Riportiamo due esempi tratti da un articolo di Focus Junior:

Tabellina del 2

Due, quattro

Sei, Otto

C’è un bel gatto col panciotto

Dieci, dodici

Quattordici

Sta giocando con le forbici

Sedici, diciotto

Venti

Stiamo tutti molto attenti!

Tabellina del 3

Tre, sei, nove gatti

Che ridevan come matti

Dodici zampe

Quindici occhi

Diciotto pulci

Ventun pidocchi.

Con ventiquattro topi di casa

E ventisette di campagna

Il trenta di luglio

Giocavano al lotto

Col sole, col vento

Con la pioggia a dirotto

Online si possono trovare altri spunti simili. In alternativa si può provare a divertirsi a creare delle proprie versioni, magari calibrate sugli interessi specifici del bambino al quale bisogna far imparare le tabelline.

Una versione modificata della battaglia navale

La battaglia navale è un classico senza tempo, apprezzato anche dai nativi digitali. Sfruttarlo per insegnare le tabelline non è difficile, anche perché la tavola pitagorica è del tutto simile alla classica tabella usata per il gioco. Dopo aver preso due fogli a quadrettoni bisogna prepararli inserendo in alto i numeri dall’1 al 10 in orizzontale e di lato le stesse cifre incolonnate in verticale, premurandosi di riservare uno spazio libero al simbolo della moltiplicazione (x).

Un bambino che studia
Foto | Pixabay @Lourdes ÑiqueGrentz – Socialboost.it

A questo punto ciascun giocatore deve scegliere dove piazzare le proprie navi, stabilendo quante caselle occupa ciascuna di esse. La differenza sostanziale con la battaglia navale classica risiede nel fatto che in questo caso la posizione delle imbarcazioni è nota fin dall’inizio. L’obiettivo, infatti, non è trovare le navi, bensì risolvere le moltiplicazioni corrispondenti alle caselle che occupano per colpirle. Quando il calcolo è corretto si può rilanciare con un’altra coppia di coordinate, mentre in caso di errore bisogna passare il turno all’avversario.

App per imparare le tabelline

Spesso i bambini riescono a imparare più in fretta quando c’è di mezzo la tecnologia. Sotto la supervisione di un adulto potrebbero usare uno smartphone o un tablet per divertirsi con una delle numerose applicazioni create appositamente per insegnare le tabelline ai più piccoli. Ne esistono diverse, quasi tutte caratterizzate da una veste grafica colorata e un approccio giocoso allo studio. Una di esse si chiama “Tabelline di SpuQ” e può essere utilizzata via web su qualsiasi dispositivo. Una volta selezionata la tabellina sulla quale si desidera allenarsi e la difficoltà (facile, con domande in fila, o difficile, con domande miste) non resta altro da fare che digitare sul tastierino numerico presente a schermo i risultati delle moltiplicazioni proposte di volta in volta. In caso di errore è possibile ritentare senza problemi.

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