Il nuovo ddl di riforma del Codice della strada accende le polemiche sull’obbligo dei caschi in monopattino

Il nuovo disegno di legge sulla sicurezza stradale ha causato non poche polemiche per quanto riguarda la parte dedicata ai monopattini. Alessio Treglia: “L’obbligo di casco per i monopattini è una follia”

Alessio Treglia, amministratore di Elerent, azienda di noleggio, vendita e tour organizzati con mezzi elettrici, che lavora in diversi paesi come Italia, Spagna, Malta e Grecia, nel corso di un’intervista all’AGI, ha spiegato di essere “molto scettico” per quanto riguarda il contenuto del nuovo disegno di legge di riforma del Codice della strada. Vediamo le sue dichiarazioni.

Alessio Treglia contro il contenuto del nuovo ddl: “È una follia”

Le critiche dell’amministratore di Element sono state dure e hanno riguardato diversi aspetti, come ad esempio l’estensione dell’obbligo del casco anche ai maggiorenni in aggiunta all’obbligo di esporre una mini targa adesiva, plastificata e  non removibile. All’AGI ha dichiarato: “L’obbligo del casco per chi usa un monopattino elettrico? Mi sembra davvero una follia. Sarebbe solo una peculiarità tutta italiana quando recenti sondaggi ci dicono ben altro: il 98% degli utenti che utilizzano un monopattino preferisce spostarsi senza casco e chi può averne disponibilità preferisce comunque non servirsene. E poi dai dati a nostra disposizione sappiamo che gli incidenti sono nettamente in calo, da quando dallo scorso novembre, al termine di un tavolo con le istituzioni, si decise di ridurre la velocità dei mezzi da 25 a 20 km/h”.

Ragazzo noleggia un monopattino di una compagnia privata con il cellulare
Immagine | Pixabay @JulPo – SocialBoost.it

Inoltre, il nuovo ddl prevede l’obbligo di avere un’assicurazione dei conducenti per la responsabilità civile verso terzi. Riguardo a questo e all’obbligo di targa, Treglia ha commentato: “Sull’assicurazione posso dire che era già obbligatoria per i servizi di noleggio, diciamo che è una tutela in più per l’utente della strada. Quanto alla targa, i nostri mezzi sono dotati di un codice identificativo che consente di emettere una sanzione in caso di violazione del codice della strada. Il casco, invece, pone un problema di adeguamento della parte logistica e un problema di igiene. Dovrebbe essere dotato almeno di una retina e va capito dove poterlo sistemare”.

Ha poi aggiunto: “Serve un hardware diverso. Ad esempio, per le frecce (le luci lampeggianti da azionare quando si svolta, ndr), che diventeranno obbligatorie da gennaio 2024, ci sono stati ben due anni di adeguamento. La realtà è che basta ridurre la velocità e consentire a chi guida un monopattino di beneficiare di strade dedicate per risolvere un problema che non c’è. Noi monitoriamo periodicamente le ruote, le batterie, facciamo tutti i controlli di legge e poi vediamo sfrecciare i monopattini di privati che truccano la velocità dei loro veicoli come se nulla fosse”.

Ha poi concluso dichiarando che per lui il problema principale è che il contenuto del ddl potrebbe allontanare gli investitori dal nostro paese e portarli a investire da altre parti.

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