Gli stunt più spettacolari della storia del cinema: ecco quali sono

Tra sci-fi, cinecomic e action movie… Ecco alcuni stunt più pericolose e impressionanti degli ultimi anni

Sta per arrivare nelle sale italiane The Fall Guy e l’attenzione è tutta su Ryan Gosling e, in misura ridotta, su Emily Blunt. Spesso però ci si dimentica che il film tratti di un aspetto del cinema che molto spesso viene trascurato, a meno che non si abbia una passione per l’argomento: gli stunt, le acrobazie, le piroette e tutte quelle azioni pericolose che danno vita alle scene di azione pià spettacolari.

Sottovalutatissimi dalla storia del cinema, gli stuntmen hanno realizzato alcune delle cose più incredibili mai viste su pellicola. Ecco che, per l’occasione, vi proponiamo una lista di 10 film in cui vi faranno domandare “l’hanno fatto davvero?” per poi scoprire di sì, l’hanno fatto per davvero.

Gli stunt più spettacolari nella storia del cinema

Iniziamo con Cliffhanger che, stando a quanto dice il Guinness dei Primati, il passaggio da un aereo all’alto effettuato dallo stuntman Simon Crane a 4.600 metri di altitudine è ancora oggi lo stunt aereo più pagato di sempre: un milione di dollari, per un numero che Sly non avrebbe mai accettato di fare, visto che soffre di vertigini.

Una scena del film "Cliffhanger"
Una scena del film “Cliffhanger” – Wikimedia Commons @Valerio79 – Socialboost.it

 

Colin Follenweider fa tutti i blockbuster moderni: è il doppio di Andrew Garfield in Spider-man come di Shia Labeouf in Transformers ma lo si trova anche in Avatar, X-Men Giorni di un futuro passato, Divergent, TwilightLavora molto con il digitale, rischio di morte pochissimo.

In Death Proof il protagonista si chiama Stuntman Mike ed è interpretato da Zoë Bell, il quale si fa trascinare sul cofano di una macchina sparata a tutta velocità, aggrappata solo a due cinture di sicurezza.

Jackass ad esempio è un intero format basato sul compiere stunt non solo spettacolari e pericolosi, ma anche incredibilmente stupidi e futili.

In Mad Max: Fury Road, come ha detto Steven Soderbergh: “Non so come si faccia a girare un film così e non so come sia possibile che non siano morte centinaia di persoen durante le riprese.

È impossibile poi non citare i diversi Mission: Impossibile, dove Tom Cruise ormai ha fatto degli stunt la sua missione ( e passione) di vita: come si fa a scegliere quale sia il più spettacolare? Quello dove si è spaccato una gamba saltando da un palazzo all’altro oppure quella volta che ha scalato un grattacielo di vetro? 

Ong-Bak. Nato per combattere è un film pubblicizzato come “non c’è CGI e non ci sono cavi”: ecco, non poteva sicuramente non essere menzionato, come anche Police Story 3 con Jackie Chan e Michelle Yeon che si ritrovano su un set e decidono di fare a gara a chi fa le acrobazie più assurde. Finisce con il primo appeso a un elicottero e la seconda che salta da un treno in sella a una moto, e con i titoli di coda migliori di sempre.

In particolare Jackie Chan, estremamente attento e meticoloso, si vanta molto delle fratture e delle vere conseguenze di quel che fa nei suoi film.

Assieme a lui lavora un’equipe delle migliori controfigure di Hong Kong, capaci di qualsiasi cosa. Anche di cascare effettivamente dal secondo piano di un autobus a due piani sul cemento.

Rollercar. Sessanta secondi e vai intendiamo non il remake con Nicolas Cage, ma bensì l’originale di H.B Halicki: qui l’intero film è un gigantesco stunt, dove solo l’inseguimento finale dura 40 minuti durante i quali vengono distrutte più di un centinaio di macchine (tutte di proprietà del regista che le aveva comprate in saldo a 200$ l’una).

Piccola nota di merito a Dar Robinson, il quale ha inventato molti dei macchinari che vengono usati tuttora dagli stuntmen. Noto per non aver mai avuto nemmeno un incidente in 19 anni di carriera in cui è stato il doppio di Steve McQueen (è lui che si butta dalla scogliera nel finale di Papillon) ma anche di Clint Eastwood (è lui che salta con la moto della polizia in Una 44 Magnum per l’ispettore Callaghan) fino a che non è morto sul set di Million Dollar Mystery in un incidente di moto durante una sequenza per nulla rischiosa.

Nel film The Raid troviamo uno stunt che è diventato tristemente famoso come esempio dei rischi che chi fa questo mestiere corre ogni giorno sul set, soprattutto in Paesi dove le misure di sicurezza sono molto meno impattanti.

Il fatto è: uno stuntman di nome Sahlianto Alfridus è andato vicino alla morte girando questa scena, che non è neanche la più spettacolare del film. 

Vic Armstrong è stato la controfigura di Harrison Ford in tutti i film di Indiana Jones (un tripudio di stunt) e quello di Christopher Reeve in Superman. È stato anche al posto di Schwarzenegger in Terminator 2 e diversi altri. È stato e continua ad essere soprattutto uno dei più grandi coordinatori di stunt. 

Troviamo poi un paio di stunt d’autore in Un tranquillo weekend di paura: siccome la produzione voleva uccidere questo film, cominciò a tagliare sugli stuntmen, e a obbligare gli attori a farsi da soli le loro acrobazie.

Il risultato è che quando vedete Jon Voight che scala una parete di roccia, be’, è davvero Jon Voight. E Burt Reynolds sulla canoa? Esatto: si ruppe il coccige girando quella scena.

Infine, non possiamo non citare Yakima Canutt: quando si parla di stuntmen non c’è che lui, il più grande di tutti nonché il primo vero professionista del genere.

Visti gli anni in cui era attivo le cose più clamorose le ha fatte nei western, saltava giù e poi di nuovo sopra le diligenze in corsa come niente, era bravissimo con i cavalli e tra le mille imprese ha anche fatto la controfigura nell’impossibile scena della corsa con le bighe di Ben Hur.

Il suo stunt più famoso di sempre è una mossa di sua invenzione, quella che ha ispirato Terry Leonard per I predatori dell’arca perduta.

La partorì per Ombre rosse: salta da un cavallo in corsa a quelli che tirano la diligenza e poi passa sotto di loro in mezzo agli zoccoli. Nello stesso anno però si è migliorato per un film su Zorro in cui, non solo passa tra gli zoccoli, ma fa una capriola e si aggancia al retro della diligenza per salire di nuovo sopra. Tutto in una ripresa.

Mad Max: Fury Road

 

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