Giornata mondiale del karate, 10 curiosità sulla disciplina

Oggi, 25 ottobre 2023, si celebra la Giornata mondiale del karate. Si tratta di un evento a cadenza annuale e che vuole valorizzare una delle discipline più famose tra quelle provenienti da Oriente. Ecco 10 curiosità molto particolari su quest’arte millenaria

 

La parola “karate” è uno dei termini giapponesi più utilizzati in tutto il Mondo.

Basta, infatti, pronunciare tale vocabolo per far apparire nella mente delle persone l’immagine di un atleta con una sorta di accappatoio addosso, stretto da una cintura di diversi colori, e impegnato nella replica di quelle che sembrano essere delle mosse di combattimento.

Il simil-accappatoio è propriamente detto karategi e rappresenta la divisa ufficiale di chi pratica il karate. I colori delle cinture variano, invece, in base ai “kyū” o ai “dan”, ovvero i livelli raggiunti.

In occasione della Giornata mondiale del karate, approfondiamo allora la conoscenza di questa arte, anche attraverso 10 curiosità davvero particolari.

Giornata mondiale del karate, un’arte tutta da scoprire

La Giornata mondiale del karate è una ricorrenza annuale che cade sempre il 25 ottobre, una data speciale per questa disciplina.

Cintura nera di karate
Immagine | Unsplash @LeslieJones – Socialboost.it

Essa ricorda, infatti, il 25 ottobre 1936, giorno in cui si tenne la prima riunione ufficiale dei maestri delle diverse scuole e stili di karate tradizionale di Okinawa, isoletta del Giappone, e durante la quale si cercò di adeguare la pratica del karate di Okinawa all’enorme successo che tale disciplina stava riscontrando anche in tutto il Giappone continentale.

Lo scopo di questa giornata internazionale, chiamata anche “Karate No Hi”, è quindi quello di celebrare l’arte del karate in tutto il Globo e, soprattutto, di far conoscere e promuovere i valori di quest’arte.

Per farlo, in occasione della Giornata mondiale del karate praticamente ogni scuola che insegna questa disciplina organizza degli eventi, delle dimostrazioni o delle lezioni aperte, così da far conoscere tale usanza a una platea più ampia di persone.

Il karate è arte millenaria che trae origine dalla cultura giapponese e che molto ha da raccontare e insegnare.

Si tratta, di fatto, di un’arte marziale, la quale riesce a combinare tra loro movimenti fluidi, forza fisica e anche una profondissima connessione tra la propria mente e il corpo.

L’origine del karate va ritrovata sulla già citata isola di Okinawa, oggi in Giappone, dove questa disciplina ha iniziato a svilupparti a partire dal XV secolo.

A importarla nel Paese del Sol Levante furono i cinesi (Okinawa all’epoca era sotto la dominazione della Cina, ndr), i quali, arrivando dal Sud della Cina, riuscirono a radicare sull’isola l’arte da combattimento Chao-lin, nella quale il karate affonda quindi le sue radici.

Nel karate possono, però, essere ritrovate anche delle influenze indiane, in quanto molti stili di arti marziali cinesi hanno tratto spunto da antiche arti di combattimento dell’India.

Nello specifico, il karate fu creato come stile di combattimento a mani nude, in quanto sull’isola di Okinawa era stato vietato l’utilizzo delle armi.

Una scelta che fu poi mantenuta anche dopo che l’isola venne conquistata dal Giappone.

Va detto che il karate si rivelò ben presto un’arte praticata quasi esclusivamente dai nobili, i quali si allenavano in segreto e la utilizzavano come manifestazione simbolica e distintiva del proprio rango.

Più che un’applicazione pratica, il karate ha quindi sempre mantenuto una forma più che altro estetica.

Nel corso dei secoli questa disciplina si è poi diffusa in tutto il Mondo, diventando particolarmente famosa in molti Paesi dell’Asia e persino negli Stati Uniti d’America.

Oggigiorno, non è raro trovare chi pratica quotidianamente quest’arte anche in Italia, dove esistono tantissimi corsi diversi per imparare la cultura e le movenze del karate.

10 curiosità da conoscere

Se state leggendo questo approfondimento è anche perché siete desiderosi di conoscere 10 curiosità sul karate.

Perché indugiare allora? Vediamo subito di cosa si tratta!

Karateka mentre esegue un calcio volante
Immagine | Unsplash @UrielSoberanes – Socialboost.it

1. La parola karate [空手] è una combinazione dei termini giapponesi “kara” = vuoto e “te” = mani. Il vocabolo karatedou [空手道] significa quindi “arte che si pratica a mani vuote”. Questa è, infatti, l’essenza del karate, un’arte che unisce mosse di combattimento offensive e difensive e che prevede principalmente calci, pugni e colpi di gomito. Disciplina adatta tanto agli uomini quanto alle donne, per praticare il karate serve una buona coordinazione, scioltezza nei movimenti e resistenza fisica. Non solo. Indispensabili sono anche disciplina, forza mentale e profondo rispetto per gli altri. Oltre che dei movimenti meccanici, il karate insegna soprattutto dei valori.

2. Il karate può rivelarsi un toccasana per la salute. Esso aiuta a migliorare la propria forza muscolare, oltre che la flessibilità e il senso d’equilibrio. Il karate è anche un’eccellente forma di esercizio cardiovascolare e permette di migliorare la resistenza e bruciare calorie. A livello mentale, esso favorisce la concentrazione e diminuisce lo stress, aumentando al contempo anche l’autostima.

3. L’allenamento del karate consiste principalmente di tre elementi. Il primo è il “kata”, fase in cui si simulano dei movimenti di lotta. Il secondo è il “kumite”, ovvero il combattimento contro un singolo avversario. Il terzo è il “randori”, un combattimento con più avversari.

4. Esistono moltissimi stili di karate. I più famosi sono quelli che includono lo Shotokan, il Goju Ryu, il Wado Ryu e lo Shito Ryu. Altri stili comprendono, invece, il Kyokushin, il Kempo, lo Uechi Ryu e lo Shorin Ryu. Tutti nomi da tenere a mente nel caso in cui si voglia approfondire la conoscenza di quest’arte.

5. Gichin Funakoshi è considerato il padre del karate moderno. Egli è il creatore dello Shotokan, lo stile di karate più famoso al Mondo. La parola Shotokan si compone di due termini: “Shoto” e “Kan”. Il primo rappresenta il soprannome con il quale Gichin Funakoshi veniva chiamato. Il secondo significa “casa”. Il termine “Shotokan” si traduce quindi con “La casa di Shoto”.

6. Le varie competizioni di karate prevedono sia delle esibizioni a mani nude che con delle armi tra le mani. Nonostante il karate sia un’arte di combattimento che non prevede l’utilizzo di armi, quest’ultime vengono maneggiate frequentemente da chi pratica tale disciplina. Gli eventi prevedono, poi, anche una fase di combattimento tra due o più atleti.

7. In occasione dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020 (tenutisi nel 2021 a causa della pandemia di Covid-19, ndr) il karate ha fatto il suo completo debutto alle Olimpiadi. Per l’occasione a scendere in pedana sono stati 80 atleti, di cui 60 nell’evento Kumite e 20 in quello Kata.

8. La parola “ryu” è presente nel nome di molti stili diversi di karate. Questo termine giapponese significa “scuola” e fa capire come esistano molte scuole di pensiero diverse e relative tecniche di combattimento in questa disciplina.

9. L’abito tradizionale di chi pratica karate è il karategi, a volte detto anche kimono. Esso si compone di una giacca, lo “uwagi”, un paio di pantaloni lunghi, gli “zubon”, e una cintura, l’“obi”. Quest’ultima varia nel colore in base al livello raggiunto. Bianco, giallo, arancione, verde, blu e marrone indicano i gradi inferiori (i “kyū”, ndr). La cintura nera si ottiene, invece, solamente dopo aver raggiunto il grado superiore. Essa non è però un punto d’arrivo. Esistono, infatti, dieci livelli anche nella cintura nera, conosciuti come “dan”.

10. Solitamente ci vogliono tra i tre e i sette anni per diventare cintura nera di karate.

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