Gli Npc e Giuliana Florio sono balzati all’onore delle cronache e stanno facendo parecchio discutere. Proviamo allora a capire di cosa si tratta e com’è nato questo trend sulla Rete.
Se non ne avete mai sentito parlare con ogni probabilità vivete su Marte. Da giorni, infatti, i social, ma non solo, sono invasi da video di Giuliana Florio e ovunque non si fa altro che parlare di Npc. Un nuovo trend, nato in Giappone, che ha pian piano preso spazio su TikTok e che ora sembra andare per la maggiore. Proviamo, quindi, a capire qualcosa di più su questi Npc e sulla ragazza napoletana che li ha fatti sbarcare in Italia.
Procediamo con ordine e partiamo dagli Npc. La sigla sta per Non-player character (o Non-playable character), ovvero un personaggio non giocante o non giocabile (in italiano si utilizza Png). È una sigla che fa riferimento al mondo dei giochi di ruolo e dei videogiochi e si riferisce a personaggi che non vengono gestiti da un giocatore, ma dal narratore o da un master. Sono personaggi che non hanno cambiamenti durante lo svolgimento del gioco. Hanno, al contrario, comportamenti stereotipati e spesso ripetitivi. Ripetono solitamente le stesse frasi, tanto che la sigla Npc ha anche un’accezione negativa. Sta a indicare persone che non prendono mai posizione, che non dicono mai la loro opinione.
TikTok ha, però, stravolto in qualche modo il significato originario di Npc. O meglio, lo ha portato a un altro livello. In Giappone, infatti, è nato il trend che ora sta invadendo tutto il mondo. A crearlo è stata la tiktoker Natuecoco, oggi The original Npc, la prima, con i suoi capelli grigi e le finte orecchie da gatto, a realizzare una diretta dove si comportava proprio come un Npc dei videogiochi. Dopo di lei ne sono arrivati tanti altri, tra cui Giuliana Florio.
Ma chi è Giuliana Florio? A lei il “merito” di aver portato in Italia gli Npc. Originaria di Napoli, Florio ha 27 anni e vive ad Amsterdam, nei Paesi Bassi. Ha una laurea in Sociologia e ha iniziato a realizzare delle dirette sul modello di quanto fatto da altri creator. I suoi video sono diventati, però, presto virali, grazie anche ad alcune frasi “iconiche”: “Amma fa TikTok? E facimmelo buon” oppure “o sacr cor di San Gennaro” o ancora il verso “Frrr Rha“, che ora è diventato anche il titolo di una canzone.
“Vivendo ad Amsterdam vivo in un contesto sociale diverso da quello di Napoli. Qui sono volati via i pregiudizi. Il mio obiettivo non erano i soldi, volevo sfruttare le funzionalità di Tiktok, entrare nei per te e raggiungere il maggior numero di persone per mostrargli le mie altre espressioni artistiche, le cose che faccio io hanno un retropensiero – ha raccontato – Io ho associato ad ogni donazione che lo spettatore può farmi una specifica reazione. Ho attinto dal mio personalissimo bagaglio socio culturale e da napoletana“. Non resta che attendere per capire se questo trend avrà futuro.
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