Alzheimer, gli Usa approvano nuovo farmaco che rallenta la malattia

Adatto a pazienti con sintomi lievi, può avere rischi collaterali anche gravi. Altissimi i costi della terapia

Negli Stati Uniti la Food and Drug Administration (FDA), l’equivalente dell’Agenzia italiana del Farmaco (AIFA), ha dato il via libera ad un nuovo farmaco contro l’Alzheimer, in grado di rallentare il declino cognitivo e funzionale del 27% in 18 mesi. Lo rende noto il Washington Post.

Cerchiamo di capire allora chi può assumerlo e in che dosaggio, quali sono gli effetti collaterali e, soprattutto, qual è il prezzo di questo nuovo medicinale.

Il nome del farmaco è Lecanemab, mentre il nome commerciale è Leqembi. Già qualche mese fa, la FDA aveva concesso al medicinale un percorso di approvazione accelerato sulla base della verificata capacità di ridurre i grumi di amiloide nel cervello, un segno distintivo della malattia. I dati successivi hanno poi dimostrato che la medicina è in grado di rallentare il declino cognitivo e funzionale del 27% in 18 mesi. Per questo l’Agenzia ha deciso di dare via libera al farmaco.

Via libera dalla FDA ma con black-box warning

Va precisato però che Leqembi non impedisce alla malattia di progredire, né ripara i danni cognitivi ma che – secondo ampi studi clinici – somministrato per via endovenosa ogni due settimane può rallentare il declino cognitivo da 5 a 18 mesi per pazienti con sintomi lievi. Tuttavia la stessa FDA parla di effetti collaterali molto pericolosi per questa nuova categoria di farmaci anti-amiloidi. In casi rari, scrive l’Agenzia sull’etichetta del farmaco, può provocare eventi gravi e sanguinamenti cerebrali alcuni dei quali mortali.

Mani di una donna anziana incrociate con anello
Foto | Unsplash @Eduardo Barrios – Socialboost.it

Dubbi da parte degli scienziati erano già stati sollevati relativamente all’uso del lecanemab per la terapia contro l’Alzheimer e alcuni di loro avevano anche chiesto più tempo per analizzare i benefici. Altri hanno parlato di benefici “impercettibili”. La FDA invece sembra essersi concentrata più sugli aspetti positivi del nuovo farmaco che sui rischi, scegliendo di approvarlo e corredarlo da un black-box warning, il livello più urgente di raccomandazione sugli effetti collaterali.

Come dicevamo, il farmaco sarà disponibile per chi ha una demenza lieve o una condizione di pre-Alzheimer chiamata lieve deficit cognitivo. La Fda si è raccomanda anche di non trattare i pazienti senza avere conferma che abbiano un accumulo di proteina amiloide.

Veniamo ora al costo di questo trattamento. Medicare, il programma di assicurazione sanitaria americano per gli over 65, ha deciso di coprire l’80% dei costi del farmaco, circa 26.500 dollari, 24mila euro. Lasciando comunque il 20% a carico del paziente, poco meno di 5000 euro. Ma questo è il solo costo del farmaco. Gli esperti hanno stimato che tra costi delle visite mediche, e degli esami continui e scadenzati del cervello il trattamento arriverebbe a 90mila dollari all’anno.

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